Feltre

La città di Feltre presenta un fascino rinascimentale unico.
Il centro storico, che si sviluppa sulle pendici di un colle denominato “Colle delle Capre”, è il risultato della ricostruzione della città avvenuta dopo il grande incendio del 1510, che fece ardere case e palazzi per tre giorni e tre notti.
Feltre da oltre un secolo era parte dello stato veneziano.
La spontanea dedizione a Venezia era avvenuta nel 1404 e le sorti della città furono da allora legate a quelle della Serenissima.
All’inizio del XVI secolo la crescente potenza di Venezia portò i numerosi nemici della Repubblica a coalizzarsi. Sotto l’impulso di Papa Giulio II, Francia, Spagna, Impero, gli Este ed altri stati minori si riunirono sotto le insegne della Lega di Cambrai, dichiarando guerra a Venezia.
Fu nel corso  della guerra della Lega di Cambrai che avvenne l’incendio di Feltre, che portò alla sua completa distruzione; nella notte del 3 luglio 1510  da Belluno si vedeva nel cielo buio sopra Feltre il bagliore delle fiamme che stavano bruciando  la città.
Da quella distruzione riprese vita una nuova Feltre, ricostruita con una fisionomia in linea con le nuove teorie artistiche rinascimentali.
Oggi possiamo ammirare nelle vie del centro storico palazzetti cinquecenteschi con le caratteristiche facciate affrescate, il Palazzo della Ragione con il portico di Andrea Palladio e tante architetture che raccontano lo splendore di una passata dominazione veneziana, che costituisce la nostra storia.
Ma Feltre non è solo spirito rinascimentale veneziano, è anche città di antiche origini.
Secondo lo storico romano  Plinio il Vecchio l’antica Feltria fu fondata dai Reti (oppido retico).
Gradualmente romanizzata, Feltria divenne municipium  appartenente alla X Regio Augustea, iscritta alla tribù Menenia e in età imperiale conobbe un notevole sviluppo economico ed urbanistico.
Feltre romana trova testimonianza nell’ area archeologica ipogea del sagrato del Duomo.
L’area archeologica ipogea situata sotto il sagrato del Duomo conserva  testimonianze delle fasi più antiche della città, dall’epoca preromana al primo medioevo. Qui è stata rinvenuta anche una importante statua di Esculapio. La maggior parte delle strutture a vista risalgono ad epoca romana e appartengono ad un quartiere urbano che si sviluppava sulle pendici meridionali del colle, dove oggi è presente la “Cittadella”.
Nel tardo impero il territorio feltrino venne cristianizzato, l’evangelizzazione della zona si fa tradizionalmente risalire a San Prosdocimo di Padova. Una presenza religiosa che a Feltre si concretizza anche nel complesso architettonico del Santuario e Convento dei Santi Martiri Vittore e Corona, Protettori dell’antica Città e Diocesi di Feltre.

La collocazione del Santuario è particolarmente suggestiva, situato sulle pendici del monte Miesna e a strapiombo di una roccia, di fronte alle bellissime vette parte del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Di notevole pregio il Teatro della Sena, in piazza Maggiore, ospitato al primo piano del Palazzo della Ragione. Nel 1802 l’architetto veneziano Gianantonio Selva, già vincitore del concorso per la progettazione della Fenice di Venezia, fu incaricato della radicale ristrutturazione dell’ambiente. Le decorazioni pittoriche, tra le quali spiccano il sipario e il soffitto a velario, furono eseguite invece nel 1843 da Tranquillo Orsi, autore nel 1837 delle decorazioni neoclassiche della Fenice.

Interessanti musei (Museo civico,  Museo Diocesano e Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda”) vi permetteranno di integrare la visita ad una città che saprà stupirvi e che merita di essere scoperta e ritrovata nella sua storia e bellezza.